Nuovo caso di truffa informatica durante una operazione di home banking. Il fatto è successo a Parma, ma all’utente è stato riconosciuto il diritto al risarcimento, grazie all’intervento di Confconsumatori e dell’Arbitro Bancario Finanziario.
L’utente in questione, facendo delle operazioni di home banking, aveva risposto ad una email che chiedeva di inserire il codice utente per un aggiornamento. Subito dopo, il cliente non solo non è più riuscito ad accedere al suo conto corrente online, ma si è pure visto prelevare dallo stesso delle somme di denaro. Per evitare episodi di phishing come questo, prestare la massima attenzione e diligenza nel rispondere a questo tipo di mail.
Nonostante la denuncia alle autorità, la banca si è rifiutata di riconoscere al proprio cliente un risarcimento, adducendo come motivazione la responsabilità dello stesso nella frode informatica. Il cliente allora si è rivolto a Confconsumatori che tramite l’Arbitro Bancario Finanziario è riuscita a far ottenere all’utente ingenuo il diritto al risarcimento.
L’Arbitro ha infatti stabilito che la diligenza nell’informare e nell’essere informati del pericolo di frodi informatiche tramite email era un diritto e un dovere non solo del consumatore ma anche della banca. L’Arbitro Bancario Finanziario è un organismo di risoluzione delle controversie fra banche e utenti in modo stragiudiziale, senza ricorrere al tribunale.
L’utente in questione, facendo delle operazioni di home banking, aveva risposto ad una email che chiedeva di inserire il codice utente per un aggiornamento. Subito dopo, il cliente non solo non è più riuscito ad accedere al suo conto corrente online, ma si è pure visto prelevare dallo stesso delle somme di denaro. Per evitare episodi di phishing come questo, prestare la massima attenzione e diligenza nel rispondere a questo tipo di mail.
Nonostante la denuncia alle autorità, la banca si è rifiutata di riconoscere al proprio cliente un risarcimento, adducendo come motivazione la responsabilità dello stesso nella frode informatica. Il cliente allora si è rivolto a Confconsumatori che tramite l’Arbitro Bancario Finanziario è riuscita a far ottenere all’utente ingenuo il diritto al risarcimento.
L’Arbitro ha infatti stabilito che la diligenza nell’informare e nell’essere informati del pericolo di frodi informatiche tramite email era un diritto e un dovere non solo del consumatore ma anche della banca. L’Arbitro Bancario Finanziario è un organismo di risoluzione delle controversie fra banche e utenti in modo stragiudiziale, senza ricorrere al tribunale.